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Grissini stirati integrali: ecco come si fanno

I grissini stirati integrali costituiscono una saporita e rustica variante dei classici filoncini di pane piemontesi: ecco come prepararli facilmente.

di Roberta Favazzo 19 Maggio 2022

La ricetta dei grissini  stirati ci regala dei lunghi, sottili e croccanti filoncini di pane perfetti da servire con bevande, salumi e formaggi per un aperitivo appagante o da inzuppare in salse o zuppe. Facili e tutto sommato veloci da realizzare in casa, questi si preparano con l’aggiunta di farina integrale, per un risultato più rustico e saporito.

Ingredienti per 4 persone

  • Preparazione 40 min
  • Tempo di riposo 90 min
  • Calorie 420 Kcal x 100g
  • Difficoltà bassa

Come preparare: Grissini stirati

  1. Fate sciogliere il lievito nell’acqua in una ciotola capiente. Unite il malto e lasciate riposare per cinque minuti. Aggiungete l’olio d’oliva. Miscelate la farina integrale, 100 g di farina 00 e il sale e unite al composto precedente. Impastate a mano (o nella planetaria) per circa 10 minuti unendo poca farina sul piano, se necessario.

  2. Stendete l’impasto con un mattarello fino ad ottenere un rettangolo di 35×12 cm e spennellatelo con dell’olio. Copritelo con pellicola trasparente e con un canovaccio umido. Fatelo lievitare per 1 ora e 1/2 o fino al raddoppio del volume.

  3. Preriscaldate il forno a 200 °C e tagliate l’impasto in quattro pezzi uguali e, ognuno, in sei pezzi. Arrotolate ogni pezzo facendolo ruotare con le mani sulla tavola fino a quando non risulta molto sottile.

  4. Adagiate i filoncini ottenuti su una teglia unta di olio e fate cuocere in forno per 15 minuti in alto, poi altri 10 minuti nella parte bassa.

Variante Grissini stirati

Potete anche realizzare dei grissini stirati aromatizzati unendo spezie o erbe aromatiche all’impasto. Se vi piacciono i grissini provate queste ricette:

Quando i grissini  saranno ben dorati, tirate fuori dal forno e fateli raffreddare su una gratella.

Come si chiamano i grissini piemontesi?

Oltre che stirati, i grissini piemontesi si chiamano rubatà. Tale appellativo deriva dal dialetto piemontese, e sta a significare caduto, in quanto richiama la tecnica di lavorazione con la quale gli stessi si ottengono. Rubatè significa proprio “cadere”: questo viene fatto fare ai grissini, che vengono lasciati cadere con decisione sul tavolaccio di stiramento in fase di preparazione.

Quanto durano i grissini?

I grissini fatti in casa si mantengano fragranti e croccanti come appena sfornati per circa un paio di giorni, dopo iniziano a perdere la propria fragranza, anche se sono ancora ottimi da mangiare ancora per  diversi giorni. Questo, ovviamente, se opportunamente conservati in un contenitore di latta o all’interno di un sacchetto per il pane (magari inserito all’interno di un sacchetto di tela) in un luogo non umido della casa.