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Fatti fritti: ciambelle per Carnevale

Originari della Sardegna i fatti fritti sono delle ciambelle soffici ideali per una merenda sostanziosa. Vengono preparati in molti modi diversi, con ricette simili ma con alcune varianti in base alla zona o alla ricetta di famiglia. La nostra ricetta prevede un impasto facile da realizzare sia a mano che con la planetaria. Il riposo è piuttosto ma il risultato vi lascerà a bocca aperta. Ricordate in ultimo di spolverizzare i fatti fritti ancor caldi con lo zucchero semolato.

di Alessandra Rosati 13 Febbraio 2023

I fatti fritti sono dei dolci tipici della cucina sarda, preparati in occasione del CarnevaleSono delle soffici ciambelle, che vengono fritte e cosparse di zucchero semolato. Per gustare al meglio i fatti fritti, vanno serviti appena tiepidi o comunque consumati in giornata.

Come si fanno i fatti fritti?

Per impastare la massa dei fatti fritti utilizzate una planetaria o procedete a mano, in questo secondo caso occorrerà più pazienza ma sarà più facile che la lievitazione parta. Per garantire una corretta lievitazione lasciate l’impasto in un luogo tiepido fino a che non inizia a gonfiarsi, poi trasferitelo in frigo per 10 o 12 ore fino a che non è maturato e pronto per essere steso. Se non possedete un coppa pasta potete utilizzare anche una grossa tazza. Se non avete un beccuccio per sacca da pasticcere potete utilizzare anche un tappo di alluminio. Utilizzare un foglio di carta forno da porre sotto alle ciambelle vi aiuterà a tuffarle nell’olio bollente senza sformarle.

Ingredienti per 4 persone

  • Preparazione 25 min
  • Cottura 30 min
  • Tempo di riposo 810 min
  • Calorie 380 Kcal x 100g
  • Difficoltà media

Come preparare: Fatti Fritti

  1. Versare nella ciotola dell’impastatrice tutto il latte, il lievito di birra, 75 g di zucchero, la farina, le uova e iniziate ad impastare. Quando l’impasto comincia a fare  struttura aggiungete il sale, 75 g di burro e la scorza di arancia e limone grattugiati, lavorate fino a formare un impasto liscio ed omogeneo, inserite l’acquavite (che potete sostituire con il limoncello) e terminate l’impasto. Ponete la massa in un contenitore leggermente unto di burro, chiudendolo con la pellicola o con il suo coperchio. Fate partire la lievitazione in un luogo tiepido (occorrono 20 minuti circa), quindi trasferitelo in frigo per 10/12 ore.

  2. Estraete l’impasto (che avrà raddoppiato di volume) dal frigo e ribaltatelo su un piano di lavoro. Aiutandovi con un mattarello stendete il panetto ad uno spessore di 1 cm circa.

  3. Con un coppa pasta di 8cm di diametro ricavate le ciambelle.

  4. Con l’aiuto di un beccuccio da pasticceria formate il buco centrale.

  5. Mettetele a lievitare in una teglia rivestita di carta forno in un luogo tiepido per 60/90 minuti.

  6. Devono raddoppiare di volume.

  7. Fate scaldare abbondante olio in una pentola stretta e dai bordi alti e, quando sarà ben caldo, mettete a cuocere i fatti fritti girandoli delicatamente a metà cottura in modo che cuociano da entrambi i lati. Scolate i fatti fritti su carta assorbente e passateli subito nello zucchero semolato.

Variante Fatti Fritti

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Perché si chiamano fatti fritti?

Anche se comunemente chiamati fatti fritti, nella lingua sarda sono chiamati parafrittus o frati fritti, si narra infatti che l’origine del loro nome derivi o dalla loro forma, che ricorda la classica chierica dei frati, o dalla riga chiara che si forma durante la frittura, che rievoca il cordone del saio dei frati.